Il progetto
Il progetto intende analizzare, attraverso lo studio di materiale edito e inedito, il ruolo di Neapolis come città portuale dalla sua fondazione (ultimi decenni del VI sec. a.C.) al V sec. d.C., ponendosi come obiettivo finale l’individuazione e lo sviluppo di un “racconto archeologico” imperniato sull’eccezionale contesto di Piazza Municipio.
Il punto di partenza è rappresentato dal porto antico di Neapolis, collocato nell’ampia insenatura compresa tra Piazza Municipio e Piazza Bovio, entro un bacino riparato esteso da Piazza Municipio a Via Medina. Le strutture e trasformazioni del porto sono state ricostruite grazie a un imponente progetto decennale di realizzazione di “stazioni dell’archeologia” della Metropolitana che ha integrato archeologia, architettura e arte contemporanea, fornendo alla comunità napoletana la più grande opera infrastrutturale e di riqualificazione della città.
Le indagini archeologiche, cominciate nel 1999 e tuttora in corso, hanno contribuito alla conoscenza della fascia costiera di Napoli dal punto di vista geomorfologico, archeologico e storico-artistico, ricostruendo le trasformazioni della linea di costa e l’alternarsi di interventi di sistemazione o risistemazione del bacino portuale e delle aree limitrofe.
Ricostruzione della linea di costa tra Parthenope e Neapolis in età ellenistico-romana con la localizzazione delle aree di scavo delle stazioni della linea 1 della metropolitana e i principali rinvenimenti archeologici (da Giampaola 2010)
La ricerca è articolata in 3 step:
1) raccolta bibliografica e messa in sistema dei dati noti dall’edito;
2) studio di un complesso di materiali archeologici da Piazza Municipio;
3) individuazione e sviluppo di filoni narrativi per la Disseminazione.
STEP 1: raccolta bibliografica e messa in sistema dei dati noti dall’edito
Le fasi d’uso del porto sono state fissate cronologicamente grazie allo studio della cultura materiale, fondamentale anche per la ricostruzione di scambi, mobilità e circolazione delle merci a Neapolis nel quadro dei traffici marittimi a scala mediterranea.
Tuttavia, l’imponente opera ellenistica di dragaggio ha determinato la distruzione dei fondali formatisi in epoche precedenti, non permettendo, di fatto, la lettura delle fasi d’uso del porto per l’età tardo-arcaica e classica, anche in assenza di evidenze strutturali contestuali.
A questo proposito, lo scavo di una ridotta sequenza di fondali non sconvolti dai dragaggi nel settore più esterno del bacino ha consentito di recuperare materiali archeologici di notevole valore. La loro importanza è determinata dal fatto che si tratta di materiale in giacitura primaria, dunque fortemente indicativo del contesto, e dalla collocazione cronologica, compresa tra l’ultimo quarto del VI sec. a.C. e la fine del V sec. a.C., periodo corrispondente alle fasi perdute a causa dei dragaggi. Essi sono divenuti oggetto dello step 2 della ricerca.

Tracce degli antichi dragaggi dei fondali (Foto: V. Carsana) – Boetto et alii 2009

Veduta dall’alto dei relitti Napoli A-C e dei pali lignei del molo (Foto: G. Avallone) – Boetto et alii 2008

Veduta dall’alto dei relitti Napoli A-C e dei pali lignei del molo (Foto: G. Avallone) – Boetto et alii 2008

Cesta rinvenuta durante gli scavi del pozzo stazione di linea 6 acquisita tramite rilievo fotogrammetrico (da A. R. Erlacher, M. Pomini, Utilizzo del BIM nel campo archeologico: i ritrovamenti di linea 6 della Metropolitana di Napoli in Piazza Municipio, Tesi di Laurea Magistale, Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni, Corso di laurea in Architettura, a.a. 2015-2016)

Il paesaggio costiero in età tardo-antica e altomedievale: lo spostamento del porto a SE (da Giampaola 2010
Attraverso la raccolta bibliografica, costituita da articoli su riviste scientifiche e su volumi miscellanei, atti di convegni, saggi e schede di catalogo, è stato possibile recuperare e mettere in sistema i dati noti per l’antico porto di Neapolis, frutto, a loro volta, dell’elaborazione e interpretazione di una enorme mole di informazioni archeologiche acquisite grazie ai lavori di realizzazione della Stazione Municipio (linee 1, 6).
Ne è derivata una sintesi che, partendo dai principali rinvenimenti strutturali e materiali, evidenzia in ottica diacronica le trasformazioni intervenute dagli inizi III sec. a.C. – periodo al quale risale un complesso sistema di dragaggi per la risistemazione del bacino – al V sec. d.C., quando un progressivo impaludamento determina lo spostamento del porto a sud-est.
Nel mezzo si collocano rinvenimenti eccezionali, tra i quali sette relitti datati in un range complessivo compreso tra fine IV/inizi III sec. a.C. e fine II/inizi III sec. d.C., un molo di età augustea conservato per 360 m2 e oggetti legati all’uso quotidiano del bacino portuale, come corde, ceste o calzari.
STEP 2: studio di un complesso di materiali archeologici da Piazza Municipio
I complesso di materiali dai fondali non dragati di Piazza Municipio è composto per lo più da frammenti vascolari parzialmente editi e già oggetto, da parte di chi scrive, di una pre-catalogazione avvenuta nel corso del 2017.
L’approfondimento è avvenuto tramite lo studio diretto su un totale di circa 1420 frammenti, sottoposti a revisione e a schedatura dettagliata dei singoli manufatti più significativi e identificabili, descritti da un punto di vista morfologico, tecnico e tecnologico, talora anche con l’ausilio di uno stereomicroscopio trinoculare a luce riflessa.
A ciò ha fatto seguito uno studio bibliografico finalizzato all’inquadramento cronologico e culturale dei materiali; tutte le informazioni così elaborate confluiranno, in formato di scheda RA inventariale, nel Distretto DatabencArt.

Coppa fenicia dai fondali non dragati di Piazza Municipio (edita in Del Vecchio 2017)
STEP 3: individuazione e sviluppo di filoni narrativi per la Disseminazione
L’approfondimento sui materiali diviene base di riflessione per delineare un quadro globale che aggiunge nuovi dati a quelli noti per le fasi ellenistica e romana, utili a chiarire scambi, mobilità e circolazione delle merci anche per le fasi meno conosciute del porto di Neapolis. Il complesso di informazioni derivate dagli step 1 e 2 costituisce, dunque, il fondamento per una lettura d’insieme della problematica archeologica di partenza, consentendo di progredire verso l’ultimo step del percorso di ricerca.
Esso, in corso d’opera, riguarda l’individuazione e lo sviluppo di filoni narrativi funzionali a un “racconto archeologico” sul porto di Neapolis attraverso la selezione di temi da divulgare secondo modalità in via di definizione. La scelta è ricaduta su tre tematiche, ritenute più suggestive e narrabili in maniera articolata grazie alla combinazione dei dati acquisiti dagli step 1 e 2:
- Il porto di Neapolis: strutture e fasi. Ci si focalizzerà sulla storia del porto antico di Neapolis, integrando realtà archeologica, fonti letterarie e dati storiografici.
- Il porto di Neapolis: la vita quotidiana. Si mostrerà uno spaccato delle attività quotidiane del porto, lette attraverso gli eccezionali resti di oggetti di uso comune.
Il porto di Neapolis: i commerci. Grazie allo studio della cultura materiale sarà possibile tracciare una “geografia” degli scambi commerciali tra Neapolis e gli altri centri del Mediterraneo antico.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO (parziale)
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